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Romani nell’agro chierese

Il nome Chieri deriva dalla radice celtica *karr-, rielaborata in età romana nella doppia denominazione ufficiale Carreum-Potentia, come ricorda l’elenco di città redatto dal naturalista Plinio il Vecchio alla metà del I sec. d.C.

Possediamo scarsissime testimonianze del primitivo abitato celto-ligure (IV sec. a.C.) che doveva sorgere su terrazzamenti lungo le pendici della Rocca di San Giorgio.

1. Carreum Potentia

1.1. Il nome citato da Plinio il Vecchio

GAIUS PLINIUS SECUNDUS (Plinio il Vecchio) scrive:

“… ab altero eius latere ad Padum amnem Italiae ditissimum omnia nobilibus oppidis nitent, Libarna, Dertona colonia, Iria, Vardacate, Industria, Pollentia, Carrea quod Potentia cognominatur, Foro Fulvi quod Valentinum, Augusta Bagiennorum, Alba Pompeia, Hasta, Aquis Statiellorum. haec regio ex discriptione Augusti nona est.”.

https://la.wikisource.org/wiki/Naturalis_Historia/Liber_III#49
Trascrizione del III libro della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio

“… dall’altro suo lato verso il fiume Po, il più abbondante d’Italia, tutti i luoghi splendono con nobili città: Libarna (Serravalle Scrivia), la colonia di Dertona (Tortona), Iria (Voghera), Vardacate (Casale Monferrato), Industria (Monteu da Po), Pollenzia (Pollenzo), Carrea che è soprannominata Potentia (Chieri), Foro di Fulvio detta Valentino (Valenza), Augusta dei Bagienni (Benevagienna), Alba Pompeia (Alba), Asta (Asti), Acqui degli Statielli (Acqui). Questa regione è la nona secondo la suddivisione di Augusto”.

1.2. La stele del pretoriano

Una stele funeraria del I-II sec. d.C. rinvenuta a Roma nel 1912 e attualmente conservata ai Musei Capitolini ricorda Marco Lusio Proculo, un pretoriano originario di Carreum.

M(arcus) Lusius
M(arci) f(ilius) Pol(lia tribu)
Proculus Carrio
mil(es) coh(ortis) III pr(aetoriae)
(centuriae) Metti
milit(avit) ann(os) VIIII;
vix(it) ann(os) XXVIII
H(ic) s(itus) e(st)

Marco Lusio Proculo, figlio di Marco, della tribù Pollia, nato a Chieri, ha prestato servizio militare per nove anni come soldato della terza coorte pretoria, nella centuria di Mettio; visse ventotto anni. Qui deposto.

1.3. Le epigrafi di Mommsen

Theodor Mommsen (1807-1913), giurista, docente di storia romana a Berlino e premio Nobel, sul finire dell’800 studiando le iscrizioni romane del territorio chierese propose di identificare la città con il centro di Carreum Potentia. Pubblicò 15 epigrafi provenienti dal territorio chierese, non tutte visionate di persona.

1.4. Per saperne di più

2. Plinio il Vecchio

L’autore della Naturalis Historia, da http://www.treccani.it/enciclopedia/plinio-il-vecchio/

Plìnio il Vecchio (lat. C. Plinius Secundus). – Scrittore latino (Como 23 d. C. – Stabia 79); venuto a Roma giovanissimo, ricoprì cariche civili e militari; ebbe sempre un’insaziabile curiosità di leggere e prendere appunti, come racconta con ammirazione il nipote P. il Giovane in una lettera (III, 5) fondamentale per la biografia dello zio. Al momento dell’eruzione del Vesuvio, era a capo della flotta stanziata al Capo Miseno; non volle abbandonare il suo posto, e morì soffocato dalle esalazioni del vulcano (le circostanze della morte sono narrate dal nipote nella lettera VI, 16). (…) Di Plinio il Vecchio ci è giunta la grande enciclopedia in 37 libri della Naturalis historia che pubblicò (7 dedicandola all’imperatore Tito. (,,,) L’opera è una miniera di notizie, anche di carattere politico e morale, e ne traspare l’ideale cui P. conformò la sua vita: il desiderio vivo e costante di imparare, in un uomo per cui il sapere era la condizione fondamentale dell’esistenza umana. La sua opera, letta e studiata nei secoli successivi e nel Medioevo (che ne ha tramandati 200 manoscritti), consultata con venerazione nel Rinascimento, rimane oggi documento fondamentale delle conoscenze scientifiche dell’antichità.

Il testo completo della lapide

ORDO POPULUSQUE COMENSIS
C. PLINIUM SECUNDUM
MACTUM INGENIO VIRUM DIGNATIONE CLARUM
DOCTRINA ADMIRABILEM UT QUI OLIM
IMPERATORUM CAESARUM VESPASIANORUM AMICITIAM
MERUERIT OFFICIA MAXIMA GESSERIT AC SCRIPTORES
UNIVERSOS COPIA ET VARIETATE SUPERAVERIT
MUNICIPEM SUUM INCOMPARABILEM
STATUA ET ELLOGIO ORNAVERE
TANTUS HONOR DULCISQUE IUVAT ME FAMA SECUNDUM
AT MAGE CONCIVES HAEC POSUISSE MEOS

2.1. Per saperne di più

3. Celto-liguri

Possediamo scarsissime testimonianze del primitivo insediamento celto-ligure (IV sec. a.C.) che doveva sorgere su terrazzamenti lungo le pendici della Rocca di San Giorgio. Un fondo di capanna e i resti di un’area per la cottura di ceramica furono individuati dalle indagini archeologiche svolte in via Visca; altre tracce emersero nel corso degli scavi di via Palazzo di Città e di vicolo Tre Re.

3.1. Per saperne di più

4. Indagini archeologiche

Il primitivo insediamento celto-ligure (IV sec. a.C.) a Chieri doveva sorgere su terrazzamenti lungo le pendici della Rocca di San Giorgio. Un fondo di capanna e i resti di un’area per la cottura di ceramica furono individuati dalle indagini archeologiche svolte in via Visca; altre tracce emersero nel corso degli scavi di via Palazzo di Città e di vicolo Tre Re.

4.1. Per saperne di più

  • ZANDA E., PANTO’ G., FOZZATI L., BERTONE A., Chieri, via Palazzo di Città, 12. Struttura preistorica e resti di età romana e medievale, in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 11, 1993, pp. 277-279.
    http://archeo.piemonte.beniculturali.it/images/pdf-editoria/quaderni/quaderno-11/testi/P_11_Torino_testo.pdf

    In via Palazzo di Città una struttura in ciottoli, forse un focolare, appariva obliterata da un potente strato di dilavamento naturale. In connessione con la struttura sono stati recuperati un centinaio di frammenti ceramici (…), tra cui un unico frammento del periodo Neolitico finale-Calcolitico (III millennio a.C.). La maggiore quantità dei materiali appartiene alla seconda età del ferro:
    E. ZANDA 1994, p. 41.

  • ZANDA E., PANTO’ G., SCIAVOLINO I., Chieri, vicolo Tre Re. Strutture romane e medievali, in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 11, 1993, pp. 279-282.
    http://archeo.piemonte.beniculturali.it/images/pdf-editoria/quaderni/quaderno-11/testi/P_11_Torino_testo.pdf

    In Vicolo Tre Re è stato rilevato un canale di bonifica affiancato da un piano di frequentazione le cui tracce sono state riconosciute su di un’area relativamente vasta. All’interno del canale sono stati recuperati frammenti ceramici di impasto con varie tipologie decorative, databili alla fine del II – metà I sec. a. C.:
    E. ZANDA 1994, p. 41.

  • GAMBARI F. M., PANTO’ G., ZANDA E., Chieri, indagini in centro storico. Via Visca, resti di strutture abitative dal IV sec. a.C. al bassomedioevo, in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 16, 1999, pp. 251-252.
    http://archeo.piemonte.beniculturali.it/index.php/en/quaderni-della-soprintendenza-archeologica-del-piemonte/215-16-1999

    “Nei mesi di aprile e maggio del 1996 è stata condotta una campagna di scavo archeologico nel centro storico, in uno stabile in ristrutturazione nel cui cortile era prevista la realizzazione di autorimesse sotterranee.
    L’immobile è ubicato alle pendici della collina di S. Giorgio, a una quota superiore di circa 5 m rispetto alla soglia del Duomo di Santa Maria. Gli insediamenti sorti a partire dal IV secolo a.C. sulla collina di San Giorgio sfruttarono estesi terrazzamenti creati artificialmente tagliando le superfici originarie. (…) Sono state individuate diverse sequenze insediative a partire da una prima opera di terrazzamento artificiale con muretti a secco e rialzi delle pendici naturali intorno al IV-III sec. a.C. E’ attestata una capanna di pianta circolare o ovaleggiante (…). Il verificato collegamento della capanna con una struttura a fossa quadrangolare probabilmente connessa alla cottura della ceramica, obbliga a ritenere l’area di indagine come specializzata in attività artigianali e forse periferica nell’organizzazione complessiva dell’abitato.”

 

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